Ceramico
- Ermou 148, Ceramico, Atene, Grecia
- Attrazione - Sito storico
Cimitero cittadino dal XII secolo a.C. fino all’epoca romana, il Keramikós era originariamente un piccolo insediamento abitato da vasai, attratti dall’argilla presente sulle sponde dell’Eridano (Iridanós). A causa delle frequenti piene del fiume, l’area fu successivamente trasformata in luogo di sepoltura. Scoperto nel 1861 durante i lavori per la costruzione di Pireos (la strada che porta al porto del Pireo), è uno dei siti archeologici più verdi e tranquilli di Atene, con un bel museo.
Appena entrati, dirigetevi verso la piccola altura davanti a voi sulla destra, dove troverete una pianta del sito. Da qui, un sentiero scende dalla destra della collinetta fino ai resti delle mura cittadine, fatte costruire dal comandante Temistocle nel 479 a.C. e restaurate nel 394 a.C per volontà di Conone, un altro militare ateniese. Le mura sono interrotte dalle fondamenta di due porte, segnalate da minuscole indicazioni.
La prima, la Porta Sacra, introduceva alla Via Sacra ed era quella che attraversavano i cittadini provenienti da Eleusi per entrare in città durante l’annuale processione dedicata alla dea Demetra. La seconda, detta Dipylon (Doppia Porta), era situata a nord-est della Porta Sacra ed era la principale porta d’ingresso alla città, nonché punto di partenza della processione panatenaica. Era anche il luogo di ritrovo preferito dalle prostitute, che vi si riunivano per offrire le loro grazie ai viaggiatori di passaggio.
Da un pulpito all’esterno della Dipylon, Pericle pronunciò il famoso discorso in cui esaltava le virtù di Atene e rendeva onore ai caduti nel primo anno della guerra del Peloponneso.
Fra la Porta Sacra e la Dipylon si trovano le fondamenta del Pompeion, l’edificio adibito a spogliatoio per i partecipanti alla processione panatenaica.
Il Viale delle Tombe è una diramazione della Via Sacra, sulla sinistra arrivando dalla città, ed era riservato alla sepoltura dei personaggi più eminenti di Atene. Le stele originali giunte fino a noi sono oggi conservate nel Museo Archeologico Nazionale, mentre quelle poste lungo il viale sono quasi tutte riproduzioni. La sorprendente serie di monumenti funerari, con i loro bassorilievi, merita un’attenta osservazione.
I comuni cittadini venivano invece sepolti nelle aree limitrofe. Vicino alla scalinata di pietra sul lato settentrionale del viale troverete per esempio una stele in ottimo stato di conservazione che raffigura una bambina con il suo cagnolino. La stele più grande di tutte è quella delle sorelle Panfila e Demetria.
Il piccolo ma eccellente museo del Ceramico custodisce stele e sculture provenienti dal sito, nonché una vasta produzione di vasi e statuette di ceramica.