Un importante ritrattista del XIX secolo, Franz von Lenbach, usò la sua considerevole fortuna per costruire questa villa favolosa, che la sua vedova vendette poi alla città per una miseria con la clausola che fosse utilizzata come museo, e aggiungendo anche una manciata di lavori del marito. Oggi la galleria civica è la prediletta degli appassionati del movimento espressionista Blauer Reiter (cavaliere azzurro), il movimento fondato nel 1911 da Vassilj Kandinskij e Franz Marc.

Ai due si aggiunsero quasi subito August Macke, Gabriele Münter, Alexej von Jawlenskij e altri, uniti nella ribellione contro le regole imposte dall’accademia d’arte tradizionale, proponendo tematiche e visioni innovative. Per ironia della sorte, i ritratti dello stesso Lenbach a confronto sembrano compassati e retrò.

Importante è anche la sezione dedicata all’arte contemporanea. L’acquisizione dell’installazione di Joseph Beuys Zeige deine Wunde (Mostra le tue ferite, 1974-5) ha quasi causato una rissa all’interno del consiglio comunale di stampo conservatore, ma la collezione è decollata comunque. Tutti i nomi più importanti si trovano qui: Gerhard Richter, Sigmar Polke, Anselm Kiefer, Andy Warhol, Dan Flavin, Richard Serra e Jenny Holzer, tra gli altri.

Opere di questi e di altri artisti sono esposte a rotazione nella vicina Kunstbau, una sala sotterranea lunga 120 m, sopra la stazione della U-Bahn di Königsplatz.

La Lenbachhaus è stata sottoposta recentemente a una ristrutturazione totale a opera dell’archistar britannico Lord Norman Foster che ha lavorato, come sempre, sugli aspetti architettonici al servizio di una migliore fruizione.