Documenti e visti
I cittadini italiani devono richiedere il visto di ingresso, anche attraverso agenzie e tour operator, alle Rappresentanze diplomatico-consolari cinesi in Italia (per maggiori informazioni su modalità e documentazione richiesta: www.fmprc.gov.cn/ce/ceit/ita/lsyw/t195462.htm ). Ai posti di frontiera non è previsto il rilascio di alcun visto, ma di una sanzione per chi ne sia sprovvisto. C'è anche la possibilità di essere respinti. Il passaporto deve avere validità residua di almeno sei mesi dalla partenza.
Non portate con voi carni surgelate o frutta fresca: la legge cinese ne proibisce l'importazione. Per altri articoli vengono applicate delle limitazioni, come nel caso delle erbe medicinali, che possono però essere esportate. È inoltre vietata l'esportazione di piante e animali rari. Reliquie, articoli artigianali, gioielli e soprammobili in oro e argento acquistati in Cina devono essere dichiarati alla dogana al momento della partenza (ma i controlli sono diventati piuttosto blandi ultimamente). Se questi articoli vengono ritenuti "tesori del patrimonio culturale", verranno confiscati. Tutti i bagagli vengono passati ai raggi X. È illegale importare qualsiasi materiale stampato, film o cassette "che ledano la politica, l'economia, la cultura e l'etica della Cina", compresa la pornografia. Tuttavia, non preoccupatevi troppo di quello che vi portate da leggere. In partenza dalla Cina, qualsiasi libro, cassetta, ecc. "contenente segreti di stato o di cui sia vietata l'esportazione" potrà essere confiscato.
È permesso importare fino a 400 sigarette (600 se la permanenza durerà più di sei mesi), quattro bottiglie di vino o alcolici e una quantità ragionevole di profumo. I contanti che superano i USD 5000,00 (o loro equivalenti in altra valuta) devono essere dichiarati.