Pechino: il primo viaggio

Documenti e visti

I cittadini italiani devono richiedere il visto di ingresso, anche attraverso agenzie e tour operator, alle Rappresentanze diplomatico-consolari cinesi in Italia (per maggiori informazioni su modalità e documentazione richiesta: www.fmprc.gov.cn/ce/ceit/ita/lsyw/t195462.htm ). Ai posti di frontiera non è previsto il rilascio di alcun visto, ma di una sanzione per chi ne sia sprovvisto. C'è anche la possibilità di essere respinti. Il passaporto deve avere validità residua di almeno sei mesi dalla partenza.

Non si possono importare salumi o frutta fresca. Vi sono limitazioni anche su altri articoli, come le erbe medicinali. È vietato esportare animali e piante di specie rare. I reperti artistici, l'artigianato, gli oggetti in oro e argento e i gioielli acquistati in Cina, devono essere dichiarati alla dogana prima della partenza (anche se oggi i controlli sono piuttosto sporadici e superficiali). Se gli oggetti in questione vengono giudicati 'tesori nazionali' vi saranno sequestrati. Tutti i bagagli passano al controllo a raggi X. È vietata l'importazione di materiale cartaceo, film o registrazioni 'dannosi per la politica, l'economia, la cultura e la morale cinese', ivi compresa la pornografia. Ad ogni buon conto, non preoccupatevi troppo di quello che vi portate dietro da leggere. Prima di lasciare la Cina, qualsiasi registrazione, libro, ecc. 'che contengano segreti di stato o dei quali sia vietata l'esportazione' vi verrà sequestrato.

È consentito importare 400 sigarette (600 se vi trattenete in Cina più di sei mesi), quattro bottiglie di vino o liquore e una ragionevole quantità di profumo. Le somme in contanti superiori a USD 5000 (o l'equivalente in altra valuta) devono essere dichiarate.

Quando andare

L'autunno è la stagione migliore: il clima è fantastico e i turisti sono relativamente pochi. I cinesi descrivono questo breve periodo con l'espressione tiangao qishuang - letteralmente 'il cielo è alto e l'aria è fresca' - in virtù dei suoi cieli limpidi e delle giornate piacevolmente ventilate. La primavera è meno piacevole: ci sono pochi turisti, ma molto vento e molta polvere. L'estate (da giugno ad agosto) è considerata alta stagione. È il periodo in cui gli alberghi aumentano i prezzi e la Grande Muraglia rischia di crollare sotto il peso dei turisti. All'estremo opposto si colloca l'inverno, che tuttavia offre paesaggi gradevoli a chi riesce a sopportare le gelide temperature: potrete avere Pechino solo per voi e molti alberghi offrono sconti elevati. La città è affollatissima durante il Capodanno Cinese (solitamente in gennaio o in febbraio) e nei weekend festivi del 1° maggio (Festa dei Lavoratori) e del 1° ottobre (Festa Nazionale).

L'autunno è una stagione incantevole, con cieli limpidi e giornate piacevolmente ventilate. L'arido clima primaverile è sopportabile, a parte le nuvole di sabbia (sempre più intense) che arrivano dalla Mongolia e l'onnipresente fenomeno dell'elettricità statica che scarica ovunque. La primavera è caratterizzata anche dalla presenza dei liuxu (infiorescenze dei salici), che si diffondono nell'aria simili a mulinelli di neve. Da maggio in poi la colonnina di mercurio può facilmente superare i 30°C; in estate Pechino sfrigola sotto un sole cocente (con temperature che raggiungono i 40°C) e a fine stagione possono verificarsi violenti temporali. Con l'inverno arrivano temperature polari (fino a -20°C) e i venti da nord sono taglienti come una lama che penetra una fetta di tofu. L'estate e l'inverno, inoltre, sono le stagioni in cui spesso si registra il più alto tasso d'inquinamento atmosferico.