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Stari Most – Ponte vecchio

  1. Mostar, Bosnia-Erzegovina
  2. Architettura

Il suo arco perfetto è stato per secoli la materializzazione del sacro a Mostar: era un miracolo dell’architettura ottomana. Luogo dell’incontro ‒ qui gli innamorati si davano il primo appuntamento, gli abitanti si incrociavano e le notizie arrivavano prima che altrove ‒, il ponte univa l’Est e l’Ovest. La sua distruzione, nel 1993, fu un lutto; la ricostruzione, nel 2004, un evento di grande portata simbolica .L’intera città trae nome dallo Stari Most: i mostari erano i guardiani del ponte. 

Il ponte e la sua storia

Mostar, XVI secolo: grazie alla posizione strategica fra l’Adriatico e l’interno della regione balcanica, la cittadina si impone come crocevia dell’impero ottomano. Il vacillante ponte in legno che solca la Neretva è ormai inadeguato al crescente flusso di passanti, così Solimano il Magnifico (r. 1520-66) commissiona la costruzione di un nuovo ponte. Il progetto è di Hajruddin, allievo del maestro del classicismo ottomano Mimar Sinan, ma coinvolge l’intera comunità, in primis i tagliatori di pietre che apportano modifiche in corso d’opera: il risultato è il ponte a campata unica più grande mai costruito fino ad allora (è il 1566 o 1567). Lungo circa 29 m, largo 4 m e alto 20 m, è formato da 456 blocchi di pietra bianca locale uniti da malta, staffe e perni metallici. Il prodigio architettonico diviene il simbolo in cui la comunità si riconosce.

9 novembre 1993: ‘il Vecchio’ (così lo chiamano a Mostar) crolla sotto i colpi dei cannoni delle milizie croate della Repubblica dell’Erzeg-Bosnia. Il ponte non è abbattuto perché obiettivo strategico: a essere presa di mira è l’identità culturale associata al capolavoro ottomano.

23 luglio 2004: grazie al supporto dell’UNESCO e a contributi internazionali (italiano è il progetto architettonico e strutturale), lo Stari Most torna a valicare la Neretva. Ricostruito con la stessa pietra calcarea locale, seguendo fedelmente il progetto originale, il ponte è identico a quello che fu, ma Mostar non è più la stessa.