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Buffet

Jerash Rest House

L'unico ristorante esistente all'interno del sito archeologico offre la possibilità di fare una gradita sosta durante l'impegnativa visita delle rovine. Situato vicino alla Porta sud, richiama molti turisti, ma il servizio è rapido ed efficiente, benché non sempre gentilissimo. A pranzo viene allestito un ricco e valido buffet, il cui unico inconveniente è la sonnolenza postprandiale, che non vi aiuterà certo nella visita pomeridiana delle rovine.

Jerash
Buffet

Jordan House Restaurant

Situato all'ingresso delle rovine, è un accogliente locale che dalle 11 alle 17 serve un buffet molto ricco e vario. Potrete venirci a prendere un caffè turco prima di visitare il sito oppure al termine della visita per pranzare e dissetarvi con una bevanda fresca al limone e alla menta.

Jerash
Attrazione

Porta sud

Lasciato l'ippodromo, dopo circa 200 m si incontra la Porta sud, verosimilmente eretta nel 130 d.C., uno dei quattro ingressi che in origine si aprivano nelle mura della città. Lungo il percorso è possibile osservare come la città romana, e in seguito l'abitato moderno, si siano sviluppati sui due lati del Wadi Jerash, e come la zona residenziale si trovi per lo più a est del wadi.Presso il centro visitatori, che incontrerete sulla destra prima della porta, potrete ingaggiare una guida o bere qualcosa nell'unico ristorante del sito prima di entrare nella città vera e propria, che occupa una superficie di 1 kmq ed è circondata da una cerchia di mura spesse 3 m lunga 3,5 km.Mentre attraversate la porta, sollevando lo sguardo noterete che anche in questo caso le colonne sono decorate da elaborate foglie d'acanto. In origine anche questo ingresso era chiuso da tre porte di legno. Incorniciato dalla porta ecco il primo accenno dello splendore che vi attende: le colonne del foro, che paiono sempre più numerose mano a mano che ci si avvicina a esse.

Jerash
Attrazione

Teatro sud

Alle spalle del tempio sorge il Teatro sud, cui si accede attraverso una porta di legno tra gli archi. L'esterno disadorno non lascia indovinare il tesoro che si cela al suo interno, ma quando si emerge nel settore superiore degli spalti non si può che essere profondamente colpiti. Edificato tra l'81 e il 96 d.C. per ospitare ben 5000 spettatori distribuiti nei due settori (di cui soltanto uno è giunto sino a noi), il teatro è quasi perfetto.I sedili erano suddivisi in 32 file. Sedendo nella fila 30 (se sapete leggere i caratteri greci) noterete come l'elaborato palcoscenico risalti sullo sfondo della Jerash antica e di quella moderna. Al tramonto la luce rende ancora più suggestivo il tutto. Serve un sottofondo musicale? È fornito dai visitatori che sussurrano cori sperimentali e dai membri della banda giordana di cornamuse scozzesi che occasionalmente si esibisce nel teatro per dare dimostrazione della sua eccellente acustica.Nel teatro si svolge il Festival della Cultura e delle Arti di Jerash (v. lettura).

Jerash
Strada

Cardo massimo

La strada principale di Jerash, una superba via porticata, è diritta nel modo in cui soltanto una strada romana può essere diritta, ignorando tutte le curve naturali e i contorni del paesaggio che avrebbero potuto suggerire un andamento più sinuoso. Il Cardo massimo è una delle principali attrazioni del sito e l'opportunità di percorrerlo in tutta la sua lunghezza, camminando per 800 m dalla Porta nord al Foro, ricompensa ampiamente dello sforzo.Tracciata nel I secolo d.C., la via fu modificata e ampliata più volte. Era dotata di tombini per lo scolo dell'acqua e sulla sua superficie sono ancora visibili i solchi scavati dalle ruote dei carri. Le 500 colonne che un tempo fiancheggiavano il Cardo erano volutamente di altezze diverse per adattarsi alle facciate degli edifici che un tempo sorgevano alle loro spalle. Anche se molte delle colonne che si vedono oggi sono state ricostruite negli anni '60, questa spettacolare via offre ancora una visione di grande impatto.Su entrambi i lati del Cardo massimo sorgono le vestigia di svariati edifici interessanti, in diversi stati di conservazione e in alcuni casi restaurati. Andando da nord verso sud, quello più importante è il Tetrapilo nord (monumentale arco quadrifronte), eretto sopra l'intersezione con il Decumano nord (una delle due strade principali che attraversavano l'abitato in direzione est-ovest); ricostruita nel 2000, la struttura fungeva probabilmente da accesso al Teatro nord.

Jerash
Libanese

Lebanese House

Soprannominato "Umm Khalil", questo grande ristorante, che ha servito più di cinque milioni di persone dal 1977, è un tesoro nazionale. Basti pensare che qui hanno mangiato il re Hussein, Kofi Annan e Richard Gere! Mentre aspettate che arrivino i mezze fumanti e il pane appena sfornato, potete sgranocchiare qualche mandorla fresca. Se non sapete cosa scegliere, provate il "pasto regolare" (JD15) o lo "speciale della casa" (JD22), con una selezione delle specialità del ristorante. La qualità è sempre molto elevata, in linea con il motto del locale: "Una buona reputazione vale più del denaro". Potrete accomodarvi sia all'interno sia all'esterno, ma tenete presente che dopo le 21 si riempie di famiglie giordane. Si trova a una decina di minuti a piedi dal centro di Jerash.

Jerash
Attrazione

Tempio di Zeus

Il Tempio di Zeus fu eretto nel 162 d.C. sui resti di un precedente luogo di culto romano. Anticamente vi si accedeva attraverso una magnifica scala monumentale che saliva dal temenos, il cortile sacro, attraversato da crepe, dimora delle lucertole, ignare dei sacrifici che anticamente vi si celebravano. Il tempio sorge sulla sommità della collina dominando la città. Benché la struttura sia stata danneggiata dall'erosione e dai terremoti, i suoi resti sono sufficienti a suggerire come doveva apparire in origine questo splendido edificio.Dal temenos si sale al tempio percorrendo un sentiero ombreggiato, lungo il quale potrete fare una pausa per godervi il panorama del Foro e della collinetta su cui crescono alcuni pini e ha sede il museo del sito. Andando dagli alberi verso il tempio fate caso agli elaborati fregi che rappresentano motivi floreali e figurativi, portati alla luce da un team di archeologi francesi. La delicatezza di queste decorazioni contrasta con la mole dei blocchi di pietra che costituiscono il sancta sanctorum del tempio.

Jerash
Attrazione

Teatro nord

Ai piedi del Tempio di Artemide, nascosto in parte dalla collina, sorge il piccolo Teatro nord, una struttura di grande fascino realizzata verso il 165 d.C. e ampliata nel 235. Molto probabilmente la sua funzione originaria era quella di ospitare assemblee politiche piuttosto che spettacoli. Il Teatro presentava 14 file di posti a sedere e due corridoi con volta a botte che conducevano alla parte anteriore del teatro, oltre a cinque corridoi interni ad arco che permettevano di raggiungere le file superiori.Come molti altri monumenti di Jerash, anche il Teatro nord è stato gravemente danneggiato dai terremoti e poi parzialmente smantellato dai bizantini e in seguito dagli Omayyadi per essere utilizzato come cava di materiale da costruzione. Negli ultimi anni è stato splendidamente restaurato e oggi può ospitare circa 2000 spettatori. Su molti dei sedili delle file più basse della cavea sono scolpiti i nomi dei delegati che votavano nel consiglio cittadino. Anche se forse non ospitava spettacoli, il teatro fu realizzato con grande attenzione all'estetica e abbellito con nicchie arrotondate, valve di conchiglia ed esuberanti decorazioni scultoree raffiguranti musicisti e danzatori alla base della scalinata. Al termine della visita uscite dal lato sinistro e dirigetevi verso la Porta nord.

Jerash
Strada

Decumano sud

A questo punto, se il caldo comincia a farsi sentire o siete stanchi, dal Teatro scendete al Foro uscendo da dove siete entrati. Si impiega una decina di minuti per fare ritorno alla Porta di Adriano. Se invece volete proseguire nella visita, rimanete in alto e seguite il sentiero che dal Teatro conduce al Tempio di Artemide. Lungo il tragitto noterete a un doppio colonnato alla vostra destra formato dal Decumano sud, l'asse principale della città in direzione est-ovest. Al termine di questa linea visiva sorge una moderna moschea, che ci ricorda come la Giordania abbia abbracciato molte religioni nel corso dei secoli e ancora oggi continui a essere tollerante nei confronti delle varie confessioni religiose.Ma la tolleranza non fu sempre praticata, come scoprirete svoltando a sinistra verso quella che potrebbe essere definita come la "collina delle chiese" per i ritrovamenti qui effettuati.

Jerash
Sito religioso

Cattedrale

Accanto al Ninfeo dal Cardo parte un'elaborata scalinata che conduce all'unica cattedrale di Jerash, che in realtà è poco più di una modesta chiesa bizantina costruita nella seconda metà del IV secolo sul sito di templi precedenti. Dalle sue vestigia risulta evidente che si trattava di una struttura grandiosa, un'imponente basilica a tre navate cui si accedeva attraverso un magnifico portale decorato da elaborate sculture in marmo.

Jerash
Attrazione

Arco di Adriano

Basta attraversare l'Arco di Adriano, l'arco trionfale alto 13 m che dà accesso al sito, per avere un'idea della grandiosità e dello splendore dell'antica Gerasa. Non fate l'errore di passare intorno all'arco salendo per il vicino declivio, perché così facendo non vedreste la città dalla prospettiva voluta dagli architetti romani, dalla sommità delle scale dell'arco, da dove è possibile ammirare una successione di colonne e mura dalle calde tonalità miele, alcune abbellite da delicate foglie di acanto, altre solide e funzionali, che si estendono sino alle colline che sorgono in lontananza.Edificato per commemorare la visita dell'imperatore Adriano, in origine l'arco era alto il doppio ed era dotato di tre grandi porte di legno.

Jerash
Attrazione

Ippodromo

Mentre attraversate l'arco, potreste iniziare a sentire lo scalpitio di zoccoli di cavalli e il cigolio di ruote di legno. Non è la forza della suggestione: non state immaginando le corse delle bighe che un tempo si svolgevano nell'ippodromo che sorge alla vostra sinistra, ma state veramente ascoltando i rumori prodotti dallo spettacolo di rievocazione storica proposto due volte al giorno (v. lettura). Il divertente spettacolo, una joint venture giordano-svedese, è diventato uno dei momenti clou della visita al sito. Si apre con l'ingresso di una quarantina di legionari romani (impersonati da soldati di un corpo speciale giordano), che dopo una sfilata intorno all'ippodromo si esibiscono in alcune manovre militari quali la formazione a testuggine e l'uso della catapulta; poi entrano in scena i gladiatori che iniziano a combattere armati di tridenti, reti e gladi. Infine, quattro bighe compiono sette giri attorno alla spina, una barriera di legno collocata al centro dell'ippodromo.Anche se magari in quel momento non si sta svolgendo lo spettacolo, sedetevi sulle gradinate e cercate d'immaginare come doveva essere lo stadio gremito di spettatori e il clamore prodotto dalla folla. Costruito fra il I e il III secolo d.C., un tempo questo antico campo sportivo (244 m per 50 m) poteva accogliere fino a 15.000 spettatori, ovvero 30 volte la capacità attuale, e ospitava prevalentemente gare d'atletica e corse delle bighe. Scavi recenti hanno portato alla luce resti di stalle e laboratori di ceramica, oltre a elementi che testimoniano l'uso dell'ippodromo per il gioco del polo da parte degli invasori sasanidi persiani all'inizio del VII secolo.

Jerash
Attrazione

Foro

Le scale fuori dal porticato conducono a uno dei luoghi più suggestivi del sito. Con qualsiasi luce e condizione meteorologica, il Foro di Jerash, una piazza dall'insolita forma ellittica delimitata da slanciate colonne, è sempre una visione indimenticabile. Questo vasto spazio (90 m di lunghezza per 80 m di larghezza nel punto più ampio) è il cuore della città, il punto di collegamento tra la principale arteria cittadina, il cardo massimo, e il Tempio di Zeus. Come in tutte le città romane, anche questo foro era il fulcro della vita cittadina: qui si svolgevano il mercato e la vita sociale e politica. Ancora oggi questo spazio esercita un grande richiamo: le famiglie giordane fanno picnic, mentre i custodi del sito sonnecchiano tra le colonne.E che colonne magnifiche sono! Costruito verso la metà del I secolo d.C., il Foro è circondato da 56 colonne ioniche prive di scanalature, ciascuna delle quali è formata da quattro massicci blocchi di pietra. Altrettanto spettacolare è la piazza, pavimentata con lastre di pietra calcarea di ottima qualità, più piccole nel centro e sempre più grandi andando verso l'esterno, un accorgimento utilizzato per dare maggiore risalto alla sua forma ellittica. È possibile apprezzare appieno questo effetto dalla scalinata che sale al Tempio di Zeus.

Jerash
Museo

Museo

Prima di terminare la visita del sito, fate un salto nel piccolo museo archeologico situato sul colle che domina il foro. Il museo custodisce una piccola ma interessante raccolta di manufatti rinvenuti nel sito, tra cui mosaici, monete, oggetti in vetro e monili d'oro provenienti da una tomba vicino all'Arco di Adriano. Dalla collina si ammira un panorama assai suggestivo, che abbraccia sia la città antica sia la parte moderna di Jerash, sviluppatasi sui due versanti del wadi.

Jerash
Monumento

Tetrapilo sud

All'intersezione tra il Cardo e il Decumano sud si erge il Tetrapilo sud, in buone condizioni, formato in origine da quattro basamenti che sostenevano, ciascuno, quattro colonne. Nelle vicinanze, sul lato ovest del Cardo massimo, si apre l'Agorà o Macellum, dove la gente soleva incontrarsi intorno alla fontana centrale.

Jerash
Sito religioso

Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

Nel 324, sotto l'imperatore Costantino, il cristianesimo divenne la religione ufficiale di stato e tutti i monumenti romani, considerati pagani, vennero rapidamente abbandonati. Questi edifici furono in seguito smantellati per ricavare materiale da costruzione con cui edificare chiese e cattedrali. A Jerash sono state portate alla luce complessivamente 15 chiese di epoca bizantina, e si ritiene che nei dintorni ce ne siano molte altre.Una di quelle meglio conservate è la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, un complesso formato da quattro colonne e un massiccio muro esterno. Consacrata nel 533 in memoria di due fratelli gemelli, entrambi medici, che avevano dedicato la propria vita alla cura dei poveri e dei bisognosi e che furono martirizzati durante il regno di Diocleziano, la chiesa possiede i mosaici meglio conservati di Jerash. Osservandoli dal muro di sostegno potrete distinguere chiaramente figure di animali, motivi geometrici e simboli medici. Alcuni dei mosaici di questa chiesa sono attualmente custoditi nel Museo delle Tradizioni Popolari di Amman.Al termine della visita continuate a risalire la collina e, prima di raggiungere i resti del grande tempio che vi si innalzerà davanti, sedetevi sul sarcofago di pietra vicino e contemplate il panorama: questo è uno dei migliori punti di osservazione di Jerash che consente di apprezzare l'estensione del sito dalla Porta nord all'Arco di Trionfo.

Jerash
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