Il Prasat Preah Vihear (offerta consigliata US$2-5), lungo 800 m e arroccato sulla cima di una parete a picco nei Monti Dangkrek (a 625 m di quota), è il monumento angkoriano che gode della posizione più spettacolare. La vista è mozzafiato: la pianura cambogiana, 550 m più sotto, si estende a perdita d'occhio e la montagna sacra di Phnom Kulen si staglia in lontananza.
Il Prasat Preah Vihear, importante luogo di pellegrinaggio durante il periodo angkoriano, fu costruito a più riprese da sette re khmer successivi, a partire da Yasovarman I (regno 889-910) fino a Suryavarman II (regno 1112-52), a cui si deve anche l'Angkor Wat. Come altri templi costruiti sulle montagne in quel periodo, si proponeva di rappresentare il Monte Meru ed era dedicato alla divinità hindu Shiva, anche se, a differenza dell'Angkor Wat, è disposto lungo un asse nord-sud. Lungo quest'asse ci sono cinque gopura (padiglioni) cruciformi, decorati con pregevoli sculture e incisioni e separati da spiazzi lunghi fino a 275 m.
Dal parcheggio salite a piedi fino al fatiscente Gopura V, all'estremità settentrionale del complesso di templi, dal quale parte uno Scalone Monumentale in arenaria che scende fino al confine con la Thailandia. Quando il tempio era accessibile dal lato thailandese, questo scalone era la via che la maggior parte dei turisti sceglieva per accedere al sito. I thailandesi sostengono che questa parte del tempio appartenga a loro: il fatto che il Gopura V compaia sulle banconote da 50.000r e da 2000r è un'evidente dimostrazione che la Cambogia non è dello stesso parere.
A est del Gopura V vedrete una serie di scalinate che paiono scendere negli abissi: si tratta dello Scalone Orientale, lungo 1800 m. Usato per secoli dai pellegrini che salivano dalle pianure della Cambogia settentrionale, in tempi recenti è stato sminato, ricostruito sotto forma di scalinata in legno di 2242 gradini e infine riaperto.
Risalendo il pendio verso sud dal Gopura V, il padiglione successivo che incontrerete è il Gopura IV. Sul frontone sopra la porta meridionale si nota un'antica raffigurazione della Zangolatura dell'Oceano di Latte, un tema in seguito ripreso in modo sublime all'Angkor Wat. Le gallerie intorno al Gopura I, con le loro finestre rivolte all'interno, sono in ottime condizioni, ma il Santuario Centrale è solo un cumulo di macerie. Dalle rocce vicine si apre uno splendido panorama sulle pianure della Cambogia settentrionale; è il posto ideale per un picnic.
La guida migliore all'architettura e alle sculture del Prasat Preah Vihear è Preah Vihear di Vittorio Roveda. Attualmente è piuttosto difficile da trovare in Cambogia, in quanto è stata pubblicata in Thailandia e il testo è in inglese e in thailandese.
Durante la nostra ultima visita, nel tempio e nelle vicinanze c'era ancora una folta presenza militare che, per quanto apparentemente dovuta a motivi di sicurezza, potrebbe mettere a disagio alcuni viaggiatori (a cui a volte i soldati chiedono soldi e sigarette). Se partite da Siem Reap o Phnom Penh controllate sempre gli ultimi aggiornamenti sulla sicurezza prima di intraprendere il lungo viaggio fin qui.